AL
Bs - CAMPAGNA CIRCHI - Per la liberazione animale
Come
collettivo antispecista attivo sul territorio bresciano, abbiamo
deciso di sostenere la campagna di pressione contro i circhi che
sfruttano animali, promossa da Nemesi Animale.
Gli
animali detenuti nei circhi sono considerati veri e propri strumenti
di lavoro, totalmente snaturati, la cui prigionia viene
quotidianamente spettacolarizzata. Noia, apatia, malessere,
schiavitù, prigionia, sfruttamento, sono queste le parole che
dovrebbero comparire sui cartelloni dei circhi che utilizzano
animali.
Il
grande inganno del circo è mostrare come divertente ciò che non lo
è affatto, proporre un’idea di complicità tra l’umano,
ammaestratore, e l’animale non umano, costretto ad eseguire numeri
spettacolari che sono invece il risultato di addestramenti basati su
violenze fisica e psicologica.
Animali
che
nel circo non hanno sicuramente deciso di starci
e vengono portati come schiavi in catene di città in città, esibiti
e costretti a svolgere movimenti in totale contrasto con la loro
natura.
Ma
la deprimente realtà del circo con animali non si ferma al momento
dell’esibizione in pubblico.
Elefanti
che scuotono la testa su e giù, da sinistra a destra. Questi sono i
movimenti dettati dalla noia, dallo stress, dall’apatia, dal
malessere generale che provano questi animali, che ricordiamo essere
molto sensibili, socievoli e emotivi.
Catene,
spranghe, bastoni, corde, pungoli, calci, pugni, schiaffi, questi
sono gli attrezzi e i metodi che vengono utilizzati dai circensi per
costringere, per insegnare all’animale ad alzarsi sulle zampe
posteriori, a sedersi, a rotolare, a sdraiarsi, ad alzare la zampa.
Animali
esotici che rimangono per tutta la loro vita all’interno di
container, di gabbie.
Le
tigri che camminano avanti e indietro, guardando un punto fisso
aldilà delle sbarre, movimenti anche questi dettati dallo stress,
dal malessere fisico e psicologico, prigionieri in luoghi ristretti e
completamente diversi dall'habitat naturale in cui questi animali
possono vivere liberi.
Orsi
che camminano in tondo, ripetendo movimenti al di fuori della propria
natura, rinchiusi in quattro mura dalle quali non potranno mai più
scappare.
Animali
che tendono a mordere le reti in quanto riconoscono la loro
condizione di schiavitù e riconoscono che fuori esiste la libertà.
Ippopotami
sdraiati sul cemento: esseri viventi totalmente privati della propria
essenza e libertà, che rimangono per ore a fissare nel vuoto; i loro
stimoli, il loro istinto, il loro carattere sono completamente
azzerati.
Lama
e struzzi cercano di brucare la poca erba che cresce nel parcheggio
in cui si trovano. Con la testa passano sotto le transenne,
utilizzate per delimitare il recinto.
Un
habitat urbano in cui animali esotici non possono vivere.
Il
circo con animali è solamente sfruttamento, dolore e umiliazione.
Supportare il circo con animali significa legittimare tutto questo.
Per
la fine della schiavitù animale.
AL
Bs - CAMPAGNA CIRCHI