giovedì 25 aprile 2013

A PROPOSITO DI LIBERAZIONE ANIMALE, NEL GIORNO DELLA LIBERAZIONE DAL FASCISMO



 Sempre più spesso si sente parlare di liberazione animale. Sempre più persone stanno acquisendo nel proprio vocabolario questa espressione, che, nell'essere ripetuta più e più volte, spesso a sproposito, può perdere il suo incisivo e reale significato.

La parola 'liberazione' evoca nella propria etimologia il termine libertà; probabilmente uno dei valori più importanti della società umana. Chiunque si consideri in qualche modo libero o che riconosca l'importanza di una lotta per la propria libertà o per quella collettiva, vede in questo valore uno dei capisaldi di qualsiasi società evoluta.
Eppure non solo l'essere umano è in grado di creare gabbie e sbarre per i propri simili, siano esse concrete come le mura di una prigione,  il filo spinato di un CIE, o impalpabili come quelle alimentate da una visione distorta, retrograda e non paritaria della struttura della società umana stessa, ma pone in una condizione di schiavitù, di privazione forzata della libertà, miliardi di individui ogni anno, in ogni parte del mondo.
Individui privati di un diritto riconosciuto inalienabile in una società evoluta, per una discriminazione basata sulla differenza di specie.

Eppure, amiamo la libertà in quanto componente della società umana, o amiamo la libertà in quanto tale, in quanto valore altissimo e nobile, per il cui ottenimento è lecito lottare e mettersi in gioco in prima persona fino all'ultimo?
La libertà resta libertà, nel modo in cui può essere vissuta da un essere umano così come da un qualsiasi altro individuo di un'altra specie. Anzi, forse è solo l'essere umano a fare un uso perverso della propria libertà, utilizzandola per andare a privare gli altri, suoi simili e non, di tale preziosa ricchezza.
L'amore per la libertà non deve quindi conoscere distinzioni. Non si può amare la libertà per un gruppo di individui, mentre si è responsabili della schiavitù di altri individui, soggiogati, sfruttati e uccisi perchè appartenenti ad una diversa specie.

Inoltre, nell'espressione “liberazione animale” esiste quell'altra componente, 'animale', così banale eppure così profonda.
Non siamo forse tutti animali? Non è l'essere umano un animale anch'esso, che cresce, nutre, accudisce i propri piccoli, per poi spingerli nel mondo, con la speranza che possano godere della luce del sole, del meglio che questo mondo possa offrire, della tanto amata libertà?
Cosa ci renderebbe diversi dalle altre specie? La capacità di prevaricare gli altri, la capacità di sottomettere e svilire i nostri simili o gli appartenenti alle altre specie? E se la peculiarità dell'essere umano fosse quella di saper cercare il bene dei propri simili, così come delle altre specie, la libertà degli individui e della collettività, non sarebbe forse un mondo migliore?

Eppure anche oggi, 25 aprile 2013, mentre rivendichiamo il grido di libertà di chi si è immolato per la fine della dittatura fascista, mentre rilanciamo il desiderio di lottare contro le ingiustizie e le discriminazioni che ancora serpeggiano all'interno della società umana, miliardi di individui si trovano in prigionia, sfruttati e uccisi, mercificati ad uso e consumo umano.

E allo stesso tempo, mentre molte persone prendono confidenza con gli aspetti, talvolta i più superficiali e immediati, del concetto di “liberazione animale”, c'è chi vorrebbe vedere il dono della libertà solo per gli schiavi non umani, non curandosi affatto della violenza, dell'oppressione, delle gabbie che cingono e costringono molti animali umani, sotto varie forme, tutte modellate dal più maligno autoritarismo, un concentrato di feroce prevaricazione.

Per questo, chi vuole la liberazione, chi vuole la libertà, non può volere il fascismo. Perchè il fascismo è per definizione dittatura, coercizione, violenza, sopruso; il fascismo è la non-libertà.
Il fascismo è la negazione di tutto ciò che è vita, tutto ciò che è il naturale, istintivo desiderio, di ogni animale, umano o non umano che sia, di essere libero.
Il fascismo non è un'idea. Il fascismo non è un'opinione. E' la negazione di tutte le idee e di tutte le opinioni. Un non-dialogo in cui le battute sono già sistematicamente predisposte e scritte, senza libertà alcuna per voci al di fuori dal coro. Una gabbia di ferro per una società assoggettata, schiavizzata, in cui anche il solo desiderio di libertà, per sé o per altri individui, non è contemplabile.

La lotta per la liberazione animale non è una lotta che parte dall'amore per gli animali. E' una lotta che parte dall'amore per la libertà, per tutte le specie, umani e non umani.
A prescindere dall'etnia, dal genere, dall'orientamento sessuale o dalla specie di appartenenza, tutti noi, individui che popoliamo e condividiamo questo Pianeta, vogliamo la libertà. Una libertà che può esistere solo nel momento in cui si consente agli altri di essere liberi. Per questo non devono esistere più gabbie e non devono esistere più schiavi.
Chi ama la libertà non può amare il fascismo.

Liberazione animale è liberazione umana; liberazione umana è liberazione animale.

Per la libertà, oggi e sempre!
Antispecisti Libertari Brescia